Page 56 - STORIA DI UN EX OSPEDALE DAVANTI AL MARE E DELLA SUA SPIAGGIA
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che in quest’area ci siano i fantasmi! Forse questa leggenda ha qualcosa a che fare con la presenza tra gli alberi della civetta, un piccolo rapace notturno il cui verso ricorda un bambino che si lamenta. Si può confondere con il verso dei giovani assioli che imparano a volare nelle notti estive. L’assiolo è il più piccolo gufo in Europa, è difficile da vedere ma facile da sentire anche stando in casa d’estate, quando migra nelle nostre zone per nidificare. Tra le sue prede preferite ci sono le cicale. Se andiamo a passeggiare vicino all’ospedale, al Cral o alla pineta a volte possiamo sentirlo perfino di giorno, sembra un allarme incantato con il suo “Chiu”... “Chiu”... che è anche il suo soprannome. Da piccola mi piaceva molto ascoltare questo strano verso. All’inizio non sapevo da dove arrivasse, non ho capito subito che era un uccello a produrlo, avevo notato invece che compariva sempre al tramonto e si ripeteva costante e calmo per ore. Accompagnava il passaggio dal giorno alla notte e si diffondeva tra il silenzio, il fruscio del vento e il rumore lontano del mare. Per me era parte del paesaggio come i cespugli, le pietre, la sabbia. Nelle sere estive si sente anche il verso del rospo smeraldino, un piccolo rospo biancastro a chiazze verdi. Sta fermo dove c’è una buona visuale e si guarda attorno in attesa di veder arrivare una compagna con cui va a deporre le uova in una delle pozze della pineta di San Nicolò o in qualche pozzanghera.
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78. Rospo smeraldino, foto di Martina Cazzin


































































































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