Page 57 - STORIA DI UN EX OSPEDALE DAVANTI AL MARE E DELLA SUA SPIAGGIA
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Le femmine depongono lunghi cordoni di uova scure che i maschi fecondano. I rospi smeraldini sono gli unici anfibi che depongono in queste zone perché tollerano abbastanza la salinità e i loro girini sono in grado di accelerare la metamorfosi se sentono che la temperatura dell’acqua è elevata: ciò può significare che la pozza si sta prosciugando e devono affrettarsi a diventare adulti. Il loro canto in riproduzione è simile al canto di un altro abitante un po’ misterioso e anche in passato malvisto, un uccello dal color corteccia con abitudini crepuscolari, che dall’Africa giunge in estate sui nostri litorali: il succiacapre. Il suo nome particolare deriva dal fatto che si ciba di insetti notturni (falene, zanzare ecc) e frequenta volentieri i posti dove ci sono animali da pascolo perché lì c’è molto da mangiare. Vedendolo volare attorno agli animali è nata la leggenda che si attaccasse alle mammelle delle capre rubandone il latte. A popolare la spiaggia all’imbrunire e durante la notte non sono solo gli uccelli ma anche alcuni mammiferi alla ricerca di cibo: sono ratti e ricci. Tra le altre cose (rifiuti, insetti, larve, molluschi etc.) questi animali si cibano di uova e sono un pericolo non solo per i fratini ma anche per gli altri uccelli che depongono a terra! A questi mammiferi va aggiunta la presenza dei pipistrelli. Anche in riva al mare non manca l’attività notturna. I maschi di fratino solitamente danno il cambio alle femmine nella cova e le femmine possono andare a riva a cibarsi di prede nutrienti come la pulce di mare, un piccolo crostaceo marroncino(meno di 2 centimetri) che si nutre di alghe in decomposizione. Nelle giornate estive se ne sta rintanata
sotto la sabbia umida per ripararsi dal sole (così come in inverno per proteggersi dal freddo) ma di sera esce per andare a mangiare le alghe spiaggiate. Questa minuscola creatura ci ricorda che esiste un altro importante microcosmo da esplorare, quello forse più invisibile a cui ci avvicineremo nelle prossime pagine.
79. Surmolotto, foto di Giovanna Mitri
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